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Scout CNGEI - San Martino B. A.

- 30 Aprile

Jamboree 2019: verso gli USA e oltre!

Si avvicina un grandissimo evento per tutti gli scout del mondo… il 24° Jamboree Mondiale che si terrà quest’estate in West Virginia!

Jamboree significa marmellata di ragazzi ed è il più grande raduno di scout provenienti da tutto il mondo. È un’esperienza pazzesca e ricca di emozioni, sicuramente chi partecipa non la dimentica facilmente.

Il Jamboree è un evento dedicato ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni, ma non dimentichiamoci degli adulti!
Svolgono un ruolo fondamentale per la realizzazione dell’evento: organizzano ogni singolo aspetto, accompagnano i ragazzi, fanno servizio durante il campo. L’esperienza dell’adulto è molto diversa da quella dei ragazzi, ma non per questo meno gratificante.

Quest’estate ben due dei nostri capi parteciperanno al Jamboree:
Anna, la Capo Compagnia dell’Orsa, fa parte dello staff della Compagnia Ponte alla Luna e quindi accompagnerà i rover durante tutto il loro percorso;
Fabio invece, il Capo Reparto del Nagarrha partecipa come IST (International Service Team)… si, ma che fanno gli IST? Prestano il loro servizio all’interno del Jamboree occupandosi di qualsiasi cosa, dal cibo alla sicurezza.

Sentiamo un po’ cosa hanno da dirci!

Come mai hai scelto di partecipare?
Anna: Ormai un anno fa, è arrivata la call per Vice Capo Unità e subito l’ho letta con curiosità.
Ho ripensato all’esperienza internazionale che ho vissuto come rover, il Roverway 2012, a quanto mi abbia fatto crescere da ragazza e a quanto abbia allargato i miei orizzonti. Ho immaginato di accompagnare dei ragazzi in un percorso di scoperta e mi si è proiettato davanti il loro stupore il loro entusiasmo.
Mi sono detta “Facciamolo!”

Cosa pensi renda speciale questo Jamboree?
Fabio: È il Jamboree più grande, più numeroso e anche più costoso di tutti.
È il primo Jamboree organizzato da più di un solo Paese (Canada, USA e Messico) e avranno voluto sicuramente fare le cose in grande.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?
Anna: Che mi aspetto? Bella domanda. Forse è più facile rispondere alla domanda opposta: cosa non mi aspetto. Non mi aspetto solo una moltitudine di tende, né solo un’infinità di foulard ed errori atroci nel tentare di comunicare in inglese. Sono pronta a stupirmi anche per le piccole cose, a crescere, a stringere legami e ad essere di sostegno ai ragazzi che vivranno questa avventura con me.

Pensi che il tuo ruolo come adulto al jamboree sia diverso dal ruolo che svolgi in sezione?
Fabio: Un ruolo, una promessa.
Il mio ruolo al Jamboree sarà visivamente diverso perché non dovrò accompagnare nessun ragazzo, però si tratta sempre di servizio e di volontariato.

Come hai vissuto e stai vivendo i campetti?
Anna: Il percorso finora è stato intenso, stimolante e pieno di persone magiche; ognuno dei miei compari di staff, ogni singolo rover, ogni scout passato a salutare o a dare una mano.
Abbiamo parlato di virtuale e naturale, di social e sociale. Abbiamo riso, abbiamo cantato e è scappata anche qualche lacrima, com’è giusto che sia. Ma soprattutto, abbiamo condiviso e abbiamo creato connessioni importanti.

Cosa speri che questa tua esperienza possa trasmettere ai tuoi ragazzi?
Fabio: Noi osserviamo spesso i nostri ragazzi ma è anche vero che loro osservano noi, spero che arrivino loro nuovi stimoli e la coscienza che facciamo parte di qualcosa di grande, di mondiale.
Forse qualcuno sarà “invidioso” e forse è anche normale, però voglio affrontare questa esperienza, in modo da portarla a loro più fedelmente possibile così che non sia solo “mia” ma “nostra”.

Credi che la dimensione internazionale sia vissuta appieno dalla nostra sezione e dal CNGEI?Anna: Credo che il CNGEI dedichi molto tempo, risorse ed interesse alla dimensione internazionale. Molti sono i gruppi di lavoro in azione su temi che escono dai confini italiani e molto buona è la partecipazione alle iniziative proposte da WOSM e WAGGGS. Ad esempio, uno dei progetti del guidismo che preferisco e in cui la nostra associazione ha messo lo zampino è Stop The Violence, volto al dare voce alle ingiustizie di genere e non solo.
Come sezione ci si sta muovendo a piccoli passi nel panorama internazionale. Dobbiamo continuare a camminare, ricordando che si può sempre fare “del nostro meglio”.